Riferendoci alle ricerche e agli scritti di Andrè Van Lysebeth, relativi ai legami tra le teorie yogiche e le osservazioni della scienza occidentale, riportiamo alcuni estratti di articoli di scienziati occidentali: Dott. H. Biancini di Parigi, “già parecchi anni fa, erano state fatte ricerche dal Dott. Dimier e da noi sull’esistenza e la misurazione dell’elettricità umana; un galvanometro ultrasensibile aveva permesso di riscontrare evidentemente questa elettricità e di constatare che i controversi punti cinesi dell’agopuntura sul corpo umano facevano riscontrare un potere particolarmente elevato di emissione elettrica,… addirittura era stato possibile constatare una corrente continua unendo due punti su lati opposti del corpo…
Abbiamo diritto di chiederci se ciò che si chiama “la forza vitale” non sarebbe rappresentata soprattutto da questo potenziale elettrico; la vitalità e la salute dipenderebbe più da un flusso omogeneo ed equilibrato di questa “corrente” di quanto non lo si creda abitualmente….”.
Prof. Wilhelm Reich, famoso discepolo di Freud e padre della BioEnergetica. “oggi le nevrosi ci appaiono in una luce totalmente diversa da quella degli psicanalisti. Esse non sono soltanto il risultato di conflitti psichici non risolti, o di fissazioni infantili, ma piuttosto, questi creano dei turbamenti fondamentali nell’economia bioelettrica dell’individuo e in tal modo si ancorano somaticamente.
…Inoltre è riscontrabile da apparecchiature di misurazione che la bioenergia non è limitata al solo sistema nervoso, ma, avvalorando le teorie del Dott. Kraus di Berlino, il corpo in toto è retto da processi elettrici…”.
 Queste affermazioni scelte, assieme alle ultime visioni della                  scienza moderna che tende a vedere in tutte le forme di energia                  manifestazioni di elettricità e di elettromagnetismo, ci                  fanno constatare che le antiche teorie Yogiche su cui si fondano                  le tecniche (basate fondamentalmente sui sistemi interni dell’uomo,                  sistema energetico e sistema di legami sottili mente-corpo), non                  intaccano troppo le moderne scoperte occidentali.
 A questo punto, nell’ambito della fisiologia umana secondo lo                  Yoga e in stretto riferimento all’energia vitale dell’uomo, possiamo                  introdurre il concetto fondamentale di Prana.                  
 Sempre riferendoci agli scritti di Van Lysebeth diciamo che il                  Prana è l’energia di base che anima tutte                  le forme della vita. Esso non è la materia grezza, ma piuttosto                  l’energia che la aziona.
 Dice Swami Shivananda: “Il Prana è la somma di tutte le                  energie contenute nel creato”, questo concetto corrisponde a quello                  della fisica nucleare che considera qualsiasi forma come energia                  “arrangiata” in maniera diversa o grossolana.               Il magnetismo è una manifestazione del Prana esattamente come l’elettricitrà e la gravitazione. Per                  gli Yogin, il pensiero stesso è una manifestazione sottile                  del Prana. Esso esisterebbe nel cibo, nell’acqua,                  nella luce del sole, ma con tutto ciò, non sarebbe né                  le vitamine, né il calore, né i raggi ultravioletti.                  L’acqua, l’aria, gli alimenti, la luce veicolano Prana da cui dipende qualsiasi vita animale, vegetale, minerale ecc.                  il Prana penetra tutto il corpo, persino là                  dove l’aria non può arrivare. 
 L’energia vitale dell’uomo è semplicemente,                  quindi, una specializzazione dell’”energia cosmica universale”                  esisente in tutte le forme dell’universo intorno a noi, cioè                  il Prana.
 Gli antichi Rishi proclamarono che il Prana può                  essere immagazzinato e accumulato nel sistema nervoso e all’interno                  dell’uomo attraverso i metodi Yogici. Essi inoltre posero l’accento                  sulla nozione capitale ed essenziale che lo Yoga ci dà                  il potere di dirigere a volontà questa corrente vitale                  attraverso la mente. In tal modo lo Yoga offre un accesso cosciente                  e volontario alle stesse sorgenti vitali mettendole a disposizione                  delle esigenze interiori e della conoscenza, di conseguenza, dell’evoluzione                  spirituale. (Centro del Loto, Roma)